Relatori
Luisa Moser
Laureata in archeologia, master di secondo livello didattica museale, mi occupo da parecchi anni di educazione al patrimonio e sono la responsabile dei Servizi educativi dell'Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della [...]
Chiara Conci
Chiara Conci in servizio presso la Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento in qualità di funzionario archeologo è laureata e dottorata in preistoria. Il mio principale campo di ricerca è l'archeologia [...]
Barbara Colombo
Laureata in Giurisprudenza presso l’ Università statale di Milano, formatasi all’interno di organizzazioni aziendali operanti nei servizi socio sanitari, è attualmente consulente per attività di implementazione, aggiornamento ed audit di modelli di gestione e sistemi [...]
Un progetto che, sin dal titolo, si pone su una strada feconda di pensieri ma anche di azioni concrete. “T-essere”, quanti valori racchiusi in questa scelta: l’essere, innanzitutto, l’esistere di ciascuno, qui e ora, un inno alla vita. Subito dopo, il richiamo all’antico rito del tessere, dell’intreccio tra trama e ordito, quindi un nuovo sguardo alla vita, e al suo specchio, la morte: le Parche, e Cloto tra loro intenta a filare il filo dell’esistenza di ciascuno di noi. Ci sembra poi di cogliere un terzo significato, quello di cui la malattia dell’Alzheimer è responsabile: chi ne soffre perde il filo della memoria, il passato si presenta attraverso flah, “tessere” di un senso generale che è andato smarrito.
“T-essere memoria”, il progetto dedicato ai malati di Alzheimer, ha ottenuto un prestigioso riconoscimento internazionale: ha partecipato al Festival Musées e(m)portable vincendo il “Premio Icom Musei per tutti”, consegnato nei giorni scorsi a Parigi. Il percorso sperimentale è stato condotto dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia di Trento in collaborazione con l’Azienda pubblica di servizi alla persona Margherita Grazioli di Povo con un gruppo di residenti affetti da Alzheimer ospiti della struttura trentina.
T-Essere Memoria ha avuto inizio nel 2015 come percorso sperimentale, ideato e condotto da Luisa Moser dei Servizi Educativi della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, con un gruppo di 12 malate di Alzheimer ospiti della Azienda per i Servizi alla Persona “Margherita Grazioli” di Povo. Il progetto si è articolato in sei incontri presso il nucleo e in due uscite al Museo delle Palafitte di Fiavé e alla relativa area archeologica.
Durante gli incontri sono stati analizzati alcuni reperti (in copia) rinvenuti nel sito palafitticolo di Fiavé dando ampio spazio all’osservazione, alla manipolazione e alla discussione, al fine di mettere in atto la stimolazione cognitiva e la valorizzazione delle abilità residue. Sono stati proposti, laboratori di tessitura, lavorazione dell’argilla e preparazione del burro. Tutte le pazienti hanno partecipato volentieri, si sono messe in gioco, sono state emotivamente coinvolte e hanno saputo riprodurre, con estrema facilità e grande attenzione antichi gesti, dimostrando come alcune abilità, quali il “saper fare”, la manualità e la creatività permangano nonostante la malattia.
L’esperienza ha confermato che il Museo, se reso fruibile e “partecipativo”, può avere un ruolo sociale e può aiutare nel decorso della malattia di Alzheimer a migliorare la qualità di vita dei pazienti ma anche di chi si occupa di loro, i caregivers, i famigliari, che si trovano a condividere questa devastante patologia.
Nel corso dei primi sei mesi del 2016 il progetto è stato riproposto e ampliato in sette Aziende per i Servizi alla Persona del territorio provinciale e in due scuole.